La Rimini green studia l’eolico off shore e fa scuole fotovoltaiche
Dai pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole fino alle pale eoliche off shore al largo del porto, a Rimini Comune e Provincia si tingono di verde aspettando Ecomondo (RiminiFiera, 7-10 novembre).
Si parte dal mare col progetto più ambizioso, per ora si parla ancora di uno studio. Questa mattina sulla piattaforma Azalea B a 12 chilometri dalla costa la Provincia ha installato l’anemometro Zefir Lidar, aggeggio di ultima generazione, capace di misurare, attraverso un raggio laser, la velocità del vento fino ad un massimo di 200 metri di altezza ed elaborando contemporaneamente 10 differenti quote di altezza (funziona fino a meno 40 e fino a più 50 gradi centigradi di temperatura). Per ora si tratta di un caso unico in Italia, possibile grazie a Eni ed Energia Wind 2020.
Da oggi, quindi, dopo una prima fase di sperimentazione e di raccolta dei dati con un sonar, si può proseguire verificando per altri due anni le condizioni del vento, soprattutto in termini di durata. Già si sa, infatti, che la velocità media dei venti sul litorale riminese è di 5,7 m/s, con punte che superano anche gli 8 m/s. Adesso bisogna verificare costanza e durata del fenomeno perché solo sopra le 1.800 ore di vento è possibile realizzare investimenti e ritorni interessanti per produrre energia eolica, pulita e rinnovabile. Se ne parlerà giovedì in convegno in fiera.
Tornando sulla terra ferma, questa mattina il Comune di Rimini ha presentato dieci tetti fotovoltaici: sono quelli di altrettante scuole riminesi (elementari Celle, Boschetti Alberti, Casti, Casadei, Montessori, Padulli e San Salvatore e nelle medie Panzini, Alighieri e Bertola), le prime di un progetto che arriverà a coinvolgere 32 edifici scolastici per la copertura dal 15 al 20 per cento dei loro consumi energetici. Avrebbe dovuto far parte del pacchetto anche l’elementare Ferrari, intervento in sospeso a causa dei vincoli storico-architettonici dell’edificio.
Sotto l’aspetto pratico, i 10 impianti hanno complessivamente una potenza di circa 120 chilowatt picco e produrranno circa 150mila chilowatt ora all’anno: si riduce cioè di circa 75 tonnellate l’emissione nell’atmosfera di anidride carbonica.